giovedì 25 settembre 2008

9 Febbraio 1922



Qui nacqui e qui vengo a morire...

Un casolare all'interno di una cascina. Una cascina con poche anime e reduce dalla Grande guerra.
Era una notte in cui la neve aveva coperto i valli, le strade e i tetti. Il vento soffiava forte e s'insinuava fischiando tra le fessure del vecchio portone d'ingresso e tra gli stipiti delle finestre.
Mia madre, avvolta in una coperta per il freddo e la febbre sentì arrivare le doglie. Era sola quella fredda notte d'inverno, ma il coraggio la tenne per mano.
Spinse...spinse con tutta la sua forza...il dolore era forte ma la piccola creatura era indomabile. Con le mani schiacciate sul ventre accompagnò la sua bimba lungo la strada per la vita.

All'alba, quando i vicini entrarono in quella casa, un forte alito d'amore riempì le loro narici. Io ero accovacciata sul pavimento ancora legata a quel cordone che se anche qualcuno spezzò rimase un legame indissolubile per sempre.

Quella notte una vita si era spenta mentre un'altra vedeva la luce. Quella tenue luce in breve illuminò la stanza e inondò di gioia tutta la casa.

Venni portata via subito...dove non sò. La porta fu sbarrata e così rimase per tanti e tanti anni!

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